domenica 26 agosto 2007

Crociera Russia e Scandinavia — 8a puntata

Riga

Brutta fuori, bella dentro. Una definizione che è giustificata se si proviene dal porto. Riga risulta freddina, un po' grigia, soprattutto la parte rivolta verso il fiume Daugava. Appena ci si addentra nei vicoli dalla pianta medievale i colori pastello delle facciate ci riconducono alla deliziosa Tallin. Certo che Riga è aspra, meno sublime della capitale estone. Sarà per la sua tormentata storia, punteggiata di invasioni spesso disastrose; o forse per le etnie che si sono succedute, dagli svedesi ai tedeschi, dai russi ai lettoni stessi. Fatto sta che lo stile delle sue costruzioni è moderatamente eclettico. Le chiese, come accade in tutta la Scandinavia, si presentano tanto imponenti all'esterno quanto povere di arredi al proprio interno. Le viuzze del centro sono poco tortuose — è difficile perdervisi — e lasciano scoprire poco a poco questa incredibile città. Superando il centro, si arriva in un bel parco cittadino, molto ben curato e con un verde da fare invidia. In generale strade e marciapiedi sono pulito, a posto, quasi lindi. Un lettone in vacanza non distinguerebbe un centro storico italiano da una casba.
Riga è sospesa tra il fiabesco e il tetro. Anche in questo caso si nota che la città è “invernale”, poco avvezza alla luce, al sole; sembra essere rincagnata in se stessa, quasi a proteggersi dai lunghi, bui e freddi inverni scandinavi. Nonostante sia stata strapazzata dalla storia, mantiene un suo modesto ma dignitoso aplomb. Un mendicante ci aiuta a scavalcare lo sconnesso gradino di una chiesa col passeggino. Non chiede nulla, o almeno non a parole. Lo sguardo misero implora una monetina, ma sottolinea che quel gesto lo avrebbe compiuto comunque. Forse è un consumato attore, ma la miseria dev'essere proprio malcelata.

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