«Stai notando, amica mia, che il nostro dialogo è alquanto ambiguo?»
«Sì, certo. in effetti si potrebbe pensare che io e te siamo in realtà la stessa cosa».
«O forse che tu sia una parte di me. Potrebbe sembrare piuttosto un monologo. O un dialogo interiore tra due parti di me. Una situazione schizoide».
«In realtà io esisto, tu lo sai. Posso concederti soltanto il fatto che io sono vera, ma che, forse, quello che sto dicendo, non è frutto della mia mente. Ma della tua».
«Così però mi metti in crisi. Questo dialogo ha bisogno di regole certe.»
«Ne conosci già una. Esisto davvero. Ma quello che affermo in questo dialogo potrebbe essere frutto della tua fantasia».
«E se così fosse»?
«Questo implicherebbe che io sia, in un certo senso, parte di te. La mia condizione di atarassica non mi consente di gioire di questo fatto.»
«Permettimi di essere scettico su questo punto».
«Ah! Ah! Questa l'ho capita un po' in ritardo!»
«Non farti pregare, cara, e raccontami un po' di questo nulla».
«Inizierei col fatto che qui non accade proprio nulla, né di bene né di male. A essere proprio pignoli, potresti non essere felice di tutto ciò che si dice qui. Potrebbe dispiacerti del fatto, ad esempio, che alcune risposte potrebbero essere diverse da come le immagini».
«Possiamo fare un esempio?»
«Chiedimi se ti voglio bene?»
«Mi vuoi bene?»
«Come parte di te, dovrei senz'altro rispondere di sì. Ma come ‘me’, la risposta potrebbe essere negativa. O comunque parziale».
«Parziale?»
«Certo, perché certe cose le vedi soltanto dal tuo punto di vista».
«Non ti seguo molto. Mi sembra una pièce di Ionesco».
«Indovinato. Il nulla è assurdo per la nostra mente.
L'assenza è sofferenza. L'amore presume la presenza del soggetto e dell'oggetto di questo sentimento».
«Mi verrebbe da dire che l'amore non esiste, come il nulla. Ma devi essere contraria a questa ipotesi»
«Va da sé che se l'amore presume la presenza. Non si può amare una persona inesistente. A meno che...»
«Fammi un esempio di un amore ‘inverosimile’».
«Ricordi la storia dell'amico immaginario? Be', si potrebbe pensare che tu possa amare una persona che in realtà non esiste. In vari modi. Magari proiettando un'immagine di una persona inventata su una reale. O, addirittura, amando qualcuno che non esiste affatto».
«Non ha senso».
«Prima non mi parlavi del teatro dell'Assurdo?»
«Touché».
mercoledì 3 febbraio 2010
Viaggio verso il nulla — 3a puntata
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