«Ora che si fa, amica mia?»
«Cretino, nel nulla non si fa nulla. Non si parla, non si ascolta, non si è».
«Quando m'incontrerai per strada, mi saluterai? Mi augurerai un buon anno? Una buona Pasqua?»
«Naturalmente».
«Mi sfugge la differenza tra il prima e il nulla».
«Vedi che sei ottuso! Stai confondendo la dimensione temporale con quella spaziale».
«Einstein non la penserebbe come te!»
«Ma che c'entra? Hai mescolato lo spazio col tempo! Senti, lascia perdere: è un paradosso. Insomma, ti saluterò, ti farò gli auguri, senz'altro. Ma è come se per me tu non esistessi. È vero che mi percepisci, ma quella è la parte sbagliata, diciamo il rovescio della medaglia».
«Questo nulla è un non-posto davvero strano. Le persone non sono più le stesse, cioè le vediamo, ma è come se non esistessero. Un buco nero».
«Come fai a spiegare tutto con le leggi fisiche? Per te potrei essere un ammasso cellulare, un insieme di protoni ed elettroni...»
«Preferisco bosoni!»
«Sì, va bene, come vuoi. Ma come la misuri l'anima? E l'ira? E il fatto che a me piace fumare tanto quanto a te dà fastidio? Con gli ormoni dosati mole per mole?
Devi entrare in un diverso ordine di idee. Non tutto può essere percepito, intuito e compreso. La verità è astratta come il nulla. Ti devi arrendere al fatto che io possa rappresentare per te un valore negativo. Anzi, il nulla.»
«Non puoi impormi un pensiero così idiota!»
«Quando sei a corto di argomenti, passi agli insulti».
«Il livello delle tue argomentazioni offende la tua intelligenza».
«Ancora con questa cosiddetta ‘intelligenza’! Parlami anche dell'amore, se hai coraggio! Devi accettare, te lo ripeto, i miei limiti».
«Questo nulla m'infastidisce. Non mi consente di seguire il filo logico dei tuoi ragionamenti».
«Possibile che sia così difficile da capire? Mi sopravvaluti, ma io sono diversa da come credi di conoscermi. Non mi conosci affatto. Nessuno mi conosce davvero. E non puoi fare nulla per cambiarmi, men che meno in questa dimensione».
«Il nulla corrisponde col concetto di ‘fine’?»
«Esattamente. Salutami, portami i tuoi auguri, come se lo facessi a tuo padre. Come se non esistessi più».
Ho appena scoperto che la mia amica ha il raro privilegio di cessare di esistere senza morire. Proprio il contrario della morte, in cui soltanto il ricordo della persona cara riesce a farla esistere ancora un po'. Tecnicamente si tratta di un suicidio al contrario.
Paradossalmente posso evocare una persona viva, come se fosse morta. Di solito si procede al contrario. Il ricordo la mantiene in vita e non importa se sia morta o meno.
Ho bisogno del suo aiuto, poiché il nulla non è del tutto compiuto. Deve riuscire a cancellare il suo ricordo, convincendomi che i miei pensieri sono inverosimili e sbagliati.
Deve diventare immaginaria.
Il viaggio all'interno del nulla si fa interessante.
lunedì 1 febbraio 2010
Viaggio verso il nulla – 2a puntata
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